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I gruppi di combattimento
A seguito dell’8 settembre 1943 il territorio italiano e la sua popolazione erano divisi in due: da un lato c’era chi appoggiava la RSI e gli occupanti tedeschi, dall’altro chi combatteva a fianco degli Alleati. Sono note a tutti le azioni compiute dai partigiani, ma le bande di ribelli non furono gli unici italiani a combattere i nazifascisti.
Le prime unità provenienti dall’esercito regolare a lottare per la causa alleata, furono la Divisione aviotrasportata Nembo e il Primo Raggruppamento Motorizzato. Questi due reparti rappresentarono il Corpo Italiano di Liberazione (CIL), che venne istituito il 22 marzo 1944, comandato dal generale Umberto Utili e posto alle dipendenze della VIII Armata britannica.
Il corpo partecipò in maniera attiva ai combattimenti lungo il litorale adriatico, in Abruzzo e nelle Marche, dando un contributo alla conquista di Ancona assieme ai polacchi. L’ottimo rendimento dell’esercito cobelligerante indusse gli Alleati ad incrementare il numero di combattenti italiani, nonostante una generale mancanza di fiducia verso gli italiani ma anche per motivi politici. Gli anglo-americani decisero poi di aumentare il numero di cobelligeranti anche perché il corpo di spedizione francese di Juin e ben 7 divisioni statunitensi dovevano essere dirottate verso la Francia meridionale, per lo sbarco in Provenza in codice Operazione Dragoon.
Il CIL venne sciolto il 24 settembre 1944 per fare posto a due gruppi di combattimento destinati a contrastare i nazisti lungo la linea Gotica, a cui successivamente si decise di aggiungerne altri quattro.
Ciascuna unità aveva la grandezza di una divisione (circa 9500 uomini) ed era formata dal comando, da due reggimenti di fanteria, uno di artiglieria, da battaglioni anticarro, contraerea, dal genio ed infine dai servizi sanitari e logistici. Un’eccezione era il gruppo di combattimento Folgore, in cui i primi due reggimenti furono di fanteria aviotrasportata e marina.
I nuovi reparti erano formati da membri delle forze armate del Regio Esercito, da volontari civili arruolati e da partigiani. Le reclute dei neocostituiti gruppi, erano equipaggiate, armate ed addestrate dall’esercito britannico.
Il Generale Scattini con i granatieri del gruppo di Combattimento Friuli.
I gruppi di combattimento erano i seguenti:
Friuli: derivato dall’omonima divisione di fanteria, il gruppo di combattimento Friuli fu istituito il 20 settembre del 1944 al comando del generale Arturo Scattini. Venne dislocato a gennaio lungo il settore orientale della linea Gotica, nell’appennino faentino. I primi duri scontri con i tedeschi avvennero a monte Mauro, che venne preso il 16 marzo 1945, in previsione dell’offensiva alleata volta ad arrivare nella pianura Padana. Infatti, alla Friuli, era stato richiesto dal tenente generale John Hawkesworth di superare il fiume Senio, per creare una testa di ponte. Il 10 aprile 1945, con l’inizio dell’offensiva primaverile, era fallito il tentativo di oltrepassare il Senio a causa di una forte resistenza tedesca. Tuttavia il giorno successivo la Friuli liberò Riolo dei Bagni (attuale Riolo Terme) assieme alla Brigata ebraica, situata nel fianco est del gruppo di combattimento. Il 16 aprile gli uomini della Friuli riuscirono nel difficile compito di superare il Sillaro, connotato da argini ben difesi dal nemico. Gli ultimi corsi d’acqua ad essere varcati furono l'Idice e il Savena, alle porte di Bologna. Il gruppo Friuli entrò nel capoluogo emiliano dopo il II corpo polacco, proveniente dalla via Emilia, e dopo gli americani, arrivati dalla statale 65. Complessivamente la divisione ebbe 242 caduti, 657 feriti e 61 dispersi.
Insegna gruppo di combattimento Friuli.
Cremona: Il reparto venne creato in Irpinia il 25 settembre 1944. Venne formato a partire dalla 44a Divisione Cremona e la quasi totalità degli effettivi era costituita da volontari partigiani. Durante il suo servizio il comando venne affidato al generale Clemente Primieri. Trasferito a gennaio in Bassa Romagna, il Cremona si confrontò fin da subito con un nemico agguerrito. Tra il 2 e il 3 marzo 1945 il gruppo, appoggiato dai carri britannici Churchill, avanzò attraverso le paludi minate e conquistò Torre di Primaro, situata alla foce del Reno. L’operazione fu un successo per gli italiani che catturarono circa 200 soldati tedeschi. Durante l’offensiva di primavera del 10 aprile 1945 l’unità varcò il Senio, liberando Alfonsine e Fusignano, dirigendosi verso il Santerno, che superarono il 13 aprile. Affiancato dalla 56a Divisione di fanteria britannica e dalla Brigata partigiana Garibaldi "Mario Gordini", il Cremona si lanciò alla conquista del Polesine, liberando Adria, Chioggia e infine Venezia, dove i soldati italiani vennero accolti da una folla festante.
Tra aprile e giugno 1945 gli uomini del Cremona e i partigiani della Gordini commisero un eccidio a Codevigo (PD) ai danni di civili ed ex repubblichini. Le vittime furono 136.
Durante il periodo di attività il gruppo di combattimento perse 208 uomini ed ebbe circa 400 feriti. I caduti sono sepolti nel cimitero militare di Camerlona, in provincia di Ravenna.
Insegna gruppo di combattimento Cremona.
Legnano: Il 24 settembre 1944 fu istituito ad Airola, nel Beneventano, il Gruppo di combattimento Legnano, erede della I° Brigata del CIL, che inquadrava il 68º Reggimento Fanteria "Palermo". A comandarlo fu il generale Utili, noto per aver già guidato il CIL. Il Legnano fu l’unico caso, tra i cobelligeranti, ad entrare in servizio alle dipendenze della 5a Armata statunitense, il 23 marzo 1945, nella valle dell’Idice tra la 91a Divisione statunitense e la 10a Divisione indiana. L’obiettivo era liberare Bologna. I soldati italiani riuscirono a sfondare il fronte il 10 aprile 1945, facendosi strada verso il capoluogo. Il 19 aprile i bersaglieri del battaglione Goito si scontrarono con i tedeschi a Poggio Scanno, in quella che fu l’ultima schermaglia prima di arrivare a Bologna. Il Legnano arrivò nella città il 21 aprile, preceduto dal gruppo Friuli. Tuttavia l’avanzata proseguì e vennero liberate Mantova, Brescia e Bergamo. A Torino giunse il distaccamento alpino del reparto italiano. L’ultima tappa fu la val Sabbia a ovest del lago di Garda, che fu raggiunta il 2 maggio 1945, giorno in cui le forze tedesche deposero le armi in Italia. Per il Legnano il bilancio totale fu di 55 morti e 279 invalidi.
Insegna gruppo di combattimento Legnano.
Folgore: Fondato il 24 settembre 1944 a San Potito Sannitico, il Gruppo di combattimento Folgore prende il nome dalla famosa divisione aviotrasportata che combatté coraggiosamente a El Alamein. Venne composto a partire dal 183° Reggimento paracadutisti Nembo e dal Reggimento di fanteria San Marco, appartenente alla Marina. Fu guidato dal generale Giorgio Morigi. Entrò in servizio il 1° marzo 1945, nel settore tra i fiumi Santerno e Senio, caratterizzato da un terreno sconnesso. Nei giorni che precedettero l’offensiva di primavera, tra gli italiani e i tedeschi vi furono diverse scaramucce. Il 10 aprile 1945, il Folgore iniziò l’attacco verso Tossignano, che venne liberata il 12 aprile. Nella strada verso Bologna il reggimento Nembo si dovette scontrare a Case Grizzano, contro i temuti Fallschirmjäger della Ia divisione paracadutisti tedesca, noti anche come diavoli verdi. Dopo aver conquistato la località, gli italiani subirono vari contrattacchi, che vennero respinti coraggiosamente. Anche Bologna venne raggiunta da elementi del Folgore. Nel frattempo era stata avviata l’operazione Herring, un aviolancio a sud del Po, volto a sabotare le linee nemiche per agevolare l’avanzata alleata. Al lancio parteciparono la centuria Nembo e lo squadrone da ricognizione Folgore. L’operazione fu un successo e vennero catturati oltre 2000 prigionieri dell’Asse. A guerra finita, il gruppo di combattimento venne spostato in Sudtirolo. Le vittime furono 164, i feriti 244 e i dispersi 13.
Insegna gruppo di combattimento Folgore.
Mantova: Questa unità venne costituita il 1° ottobre 1944, derivata in parte dalla 104a divisione Mantova, che durante i fatti dell’8 settembre 1943 era distribuita tra Puglia e Calabria e dalla 54a divisione Napoli, in riorganizzazione sempre nel territorio calabrese. Ad aprile la divisione si mobilitò, ma la firma della resa tedesca del 29 aprile impedì l’impiego del gruppo Mantova al fronte.
Insegna gruppo di combattimento Mantova.
Piceno: Questo gruppo di combattimento venne fondato il 10 ottobre 1944 dalla 152a divisione Piceno, di stanza in Puglia. Per volere degli alleati tale unità non venne mai impiegata al fronte. Venne infatti trasformata in divisione addestrativa con sede a Cesano, in provincia di Roma.
Insegna gruppo di combattimento Piceno.
I cobelligeranti diedero un importante contributo alla liberazione della Penisola e, assieme al CLN e ai partigiani, rappresentarono un riscatto nazionale dal Fascismo, nei confronti delle democrazie occidentali alleate. Dopo la guerra molti di questi antifascisti formarono la classe politica e dirigenziale della neonata Repubblica italiana. Oggi il loro ricordo resta vivo attraverso cippi, cimiteri, monumenti e alcune cerimonie che si tengono nei luoghi chiave della loro storia.
Scritto da Francesco Pastore.
Sitografia
http://www.istitutodelnastroazzurro.org/
http://www.regioesercito.it/reparti/fanteria/rediv20.htm
https://www.combattentiliberazione.it/